La ciclovia del Naviglio Grande non è una pista ciclabile vera e propria, ma una alzaia del Naviglio utilizzabile anche dalle biciclette, oltre che dai mezzi di servizio al canale e per gli accessi alle cascine. La premessa è opportuna poiché i ciclisti devono essere consapevoli di non essere i soli fruitori di quella via. Inoltre diversi tratti sono privi di protezione verso canale, la prudenza è quindi d’obbligo.

Il Naviglio Grande è il più antico canale d’Europa, poiché fu completato nel 1257, anche se molte opere di chiusa e di navigabilità vennero realizzate nei decenni successivi, quando divenne in particolare la via d’acqua per trasportare il marmo dalla cava di Candoglia fino al centro cittadino, per la costruzione del Duomo.

La ciclovia percorre l’alzaia sinistra orografica, che è quella destra, avendo alle spalle la Darsena. La parte più urbana è una zona a traffico limitato, dove è ammesso il transito veicolare solo per i residenti. Percorrere l’alzaia è come immergersi nella Milano d’un tempo, anche se oggi trasformata nei locali di ritrovo e nelle botteghe d’arte e mestiere. Appena 200 metri dalla Darsena vi è l’angolo più affascinante, quello dei lavandai: “Per brellín si intendeva una sorta di cassetta di legno a tre sponde, con impugnatura, che le donne appoggiavano sulla preja, cioè sulla pietra inclinata verso l’acqua. Per sapone usavano per lo più el paltôn, una pasta semidensa, aiutandosi con candeggina e lisciva: tutte cose travolte dall’ondata del «bianco più bianco». Uno scampolo di questi antichi lavatoi si è formalmente salvato (con innesti di cemento) lungo l’Alzaia Naviglio Grande, e conserva con l’antico nome (è al maschile: vicolo dei Lavandai) un’eco dell’antico assetto.”  Così scrive Guido Lopez su “Milano in Mano” (Mursia editore).

Il fascino del pittoresco lungo il Naviglio si coglie lungo tutto il suo percorso ed in particolare a San Cristoforo, curiosa chiesetta a due navate, la più antica risalente al XIII secolo con affreschi di età viscontea-sforzesca. Il primo gennaio 1489 vi sbarcò il corteo nuziale di Gian Galeazzo Sforza con Isabella d’Aragona venuta su da Napoli, per maritare il rampollo della più opulenta corte del nord Italia. A comandare il Ducato è lo zio Ludovico il Moro, e a gestire le danze è Leonardo da Vinci a Castello nella memorabile festa del Paradiso.

Lungo l’alzaia si incrociano le storiche società sportive dei Canottieri Milano e dei Canottieri Olona. Il percorso prosegue ininterrotto anche fuori porta, quando piano piano, superato Corsico e Trezzano sul Naviglio si affacciano le prime campagne del Parco agricolo Sud Milano. Gaggiano è un autentico gioiello architettonico sapientemente restaurato dal Comune e dai residenti in una piacevole nuance di colori che si fondono in un acquarello naturale nelle giornate di nebbia (non più molto frequenti). A Gaggiano la ciclovia prosegue sull’altra sponda del Naviglio fino ad Abbiategrasso dove il canale piega a gomito verso nord entrando nella valle del Ticino e nel suo magnifico parco naturale.