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Il Comune di Vermezzo con Zelo è un nuovo Ente nato dalla fusione dei Comuni di Vermezzo e Zelo Surrigone, istituito l’8 febbraio 2019 e sancito con legge Regionale n.1 del 4 febbraio 2019 a seguito di referendum consultivo popolare svoltosi il 30 settembre 2019 dove il 63 % dei cittadini dei due comuni hanno votato favorevolmente alla fusione , scegliendo anche l’attuale denominazione del Comune.

Santi patrono del Comune di Vermezzo con Zelo – Santa Giuliana e San Zenone – gia’ patroni dei due ex Comuni , festeggiati ultima domenica di Maggio .

Vermezzo con Zelo è un Comune di pianura, con un profilo geometrico molto uniforme, con variazioni altimetriche irrilevanti. Attraversato dal Naviglio Grande, si estende a sud-ovest di Milano, posto all’interno del Parco Agricolo sud Milano e confinante con il Parco della Valle del Ticino.

Le origini di Vermezzo sono antiche: il primo insediamento nella zona pare risalga ad epoca romana, stando al rinvenimento di alcuni reperti archeologici e all’etimologia del toponimo, da alcuni riportato all’espressione latina VIRIDIS MEDIUM, che significa ‘in mezzo al verde’ (da cui si sarebbe passati a Vermez) e da altri al termine, ugualmente latino, VERMICIUS o VERMICULUS, inteso sia come ‘rosso, vermiglio’ che come ‘luogo ricco di lombrichi’. La denominazione attuale fu assunta nel XV secolo.

Per tutto il Medioevo la sua storia si intrecciò strettamente con quella di Abbiategrasso, di cui fece parte fin dai tempi più antichi, rientrando pertanto, dopo le invasioni barbariche, tra i possedimenti dell’arcivescovo di Milano e passando a Galeazzo II Visconti verso la metà del Trecento e agli Sforza al termine della signoria viscontea.

Fu a partire dal XVI secolo che le sue vicende si differenziarono da quelle abbiatensi: infatti, fu infeudata da Ludovico il Moro alla nobile famiglia dei Varese di Rosate, che ne conservarono il possesso per due secoli, fino all’avvento degli austriaci.

Del suo patrimonio storico-monumentale fanno parte la chiesa parrocchiale di San Zenone, costruita nel XVII secolo su un precedente edificio di culto di origini longobarde – oggi appare in una tipica veste barocca del sei-settecento con numerosi affreschi interni. Il campanile alto 33 metri -.

Tra le famiglie più illustri del luogo va ricordata anche quella dei Pozzobonelli

Le origini di Zelo Surrigone o risalgono probabilmente ad epoca posteriore a quella romana: stando infatti all’etimologia della prima parte del nome, riconducibile al latino AGER, ‘campo’, durante il dominio dei romani questa zona dovette essere semplicemente un terreno coltivabile. Da AGER e dal suo diminutivo AGELLUM, ‘campicello’, si è passati nel corso dei secoli alle denominazioni di Ajello, Agello, Azellum, Zellum ed Ello, arrivando infine all’attuale.

La seconda parte del toponimo fu aggiunta sicuramente nel Medioevo, seguendo quella che era una tipica consuetudine dell’epoca, chiamare cioè le località col nome delle famiglie alle quali erano state infeudate: infatti, intorno al Trecento, ebbero qui estesi possedimenti i Serugone di Milano, che in seguito assunsero il nome di Surrigone.

Dopo essere stata assegnata a più feudatari durante la signoria dei Visconti, passò agli Sforza e, sul finire del XV secolo, fu venduta da Gian Galeazzo Maria Sforza a Giacomo Biglia.

Di proprietà dei Varese di Rosate nel 1600, fu ceduta poco dopo allo spagnolo Giovanni Garçia dell’Hoyo, pervenendo nel 1727, con l’inizio dell’occupazione austriaca, a Michele de Esmandia, cui subentrò la figlia Rosa, sposata a Giuseppe Balsamo. Nel XIX secolo fu alle dipendenze del marchese Luigi Porro Lambertenghi e del conte Federico Confalonieri, che dette un impulso all’economia locale, avviando alcune aziende agricole e tessili.

Tra i monumenti, oltre a ciò che rimane del castello medievale, trasformato in villa signorile, degne di nota sono la chiesa parrocchiale dedicata a Santa Giuliana che si presenta oggi nelle forme rustiche della ricostruzione dell’edificio operata nel 1897, mai del tutto completata. La chiesa originaria era però di molto più antica: è già citata in alcuni documenti attorno al 1000 , nella quale si trovano alcune antiche lapidi tombali.

COSA VEDERE

Palazzo Pozzobonelli Panigarola

Nell’alberata piazza Comunale si trova il Palazzo Pozzobonelli, il nome è legato ad una delle famiglie più importanti della storia locale.

Edificato sui resti di un antico castello, alla fine del Quattrocento fu acquistato da Gustavo Panigarola, collaboratore ed amministratore di Ludovico il Moro, che lo fece rinnovare con affreschi di gusto leonardesco e bramantesco. Tornato nel Settecento alla famiglia originaria, il palazzo fu scelto come residenza estiva del Cardinale Giuseppe Pozzobonelli, Arcivescovo di Milano.

Nel 1763, alla morte del Cardinale Pozzobonelli i suoi due nipoti ne spartirono l’eredità. Uno di questi fu il marchese Giorgio Porro Carcano, che a sua volta lasciò il palazzo di Vermezzo al proprio figlio, conte Luigi Porro Lambertenghi. Quest’ultimo, vissuto in piena età risorgimentale, partecipò alle imprese carbonare dell’epoca. Il suo nome figura fra i Patrioti che hanno l’Italia.

La proprietà è oggi della famiglia Lattuada che ne ha promosso un importante restauro conservativo.

È realizzato su un tipico schema ad “U” con due ali avanzanti rispetto al corpo centrale e da un loggiato, in parte murato, sormontato da una fascia di fregi e decorazioni sulla quale i critici hanno visto la mano del Bramante. All’interno, oltre a vari ambienti di epoca settecentesca, vi sono due stanze del XV secolo, finemente affrescate con motivi floreali.

All’esterno sono state riportate alla luce finestre gotiche incastonate da eleganti cornici in cotto sulle quali, a dispetto del tempo, ancora si scorgono tracce di decorazioni.

[dal sito del Comune di Vermezzo con Zelo]

INFO
Palazzo Pozzobonelli Panigarola
Via XXV aprile, 1
20071 Vermezzo con Zelo MI

Torre Castellana

La Torre Castellana della cascina Rognoni posta in via Ponti Carmine e la cascina Grande situata appena fuori dal centro abitato, in passato di proprietà della famiglia Pozzobonelli, restaurata in stile medievale intorno al 1920 dal proprietario e allora Sindaco vermezzese Ovidio Capelli riproducendo nel cortile interno in versione miniaturizzata le torri del Castello Sforzesco di Milano, è oggi proprietà privata degli eredi Capelli.

INFO
Torre Castellana
Via Ponti Carmine, 8
20080 Vermezzo MI

Palazzo Confalonieri Semira

Il palazzo settecentesco Confalonieri Semira sorto sulle rovine di un antico castello degli Avogadro di Rosate sorge, ora nella centrale piazza Roma. Qui abitò il Conte Federico Confalonieri, animatore del risorgimento italiano e come tale fatto prigioniero poi dagli austriaci nel carcere dello Spielberg

INFO
Palazzo Confalonieri Semira

20080 Zelo Surrigone MI

Chiesa di San Zenone

Fu a partire dal XVI secolo che le vicende di Vermezzo si differenziarono da quelle abbiatensi: infatti, fu infeudata da Ludovico il Moro alla nobile famiglia dei Varese di Rosate, che ne conservarono il possesso per due secoli, fino all’avvento degli austriaci.

Del suo patrimonio storico-monumentale fanno parte la chiesa parrocchiale di San Zenone, costruita nel XVII secolo su un precedente edificio di culto di origini longobarde – oggi appare in una tipica veste barocca del sei-settecento con numerosi affreschi interni. Il campanile è alto 33 metri.

INFO
Chiesa di San Zenone

P.za Comunale, 10
20080 Vermezzo con Zelo MI