Risale all’anno 846 il più antico documento giunto fino a noi, in cui compare la dicitura “vico Raudo”. Vico: gruppo di case in aperta campagna; e Raudo: derivante, probabilmente, dalla forma latina Rhaudum, di incerto significato, forse con riferimento ad un rozzo castello ivi esistente. Dopo il XVI secolo, abbandonando la forma latina per quella volgare, si alternano le forme Rhodo, Rode, Ro, Rò, Rho; dal 1932 si scelse la forma con l’h divenuta ufficiale, anche per distinguerla dal nome di un altro comune italiano omonimo in provincia di Ferrara.

La storia

L’area di Rho fu abitata fin dai tempi più antichi e ciò è dimostrato dal fatto che durante gli scavi per la costruzione di edifici o strade sono venuti alla luce numerosi reperti archeologici relativi all’età romana. Anche ora la rete stradale del centro storico permette di riconoscere un’organizzazione del territorio inequivocabilmente riferibile alla centuriazione romana: le principali direttrici in direzione Nord-Sud ed Est-Ovest, corrispondenti al cardo (Via Madonna con Corso Garibaldi) e al decumano (Via Matteotti con Porta Ronca), si incrociano nel cuore dell’attuale piazza S. Vittore.

Nel 1004 l’imperatore Enrico II conferì a Rho il titolo di Borgo. In epoca comunale, Rho partecipò strettamente alla vita politica della città di Milano. Nel Milanese, il declino del regime comunale e il progressivo affermarsi delle signorie fu caratterizzato dalle lotte tra le famiglie rivali dei Torriani e dei Visconti. Anche la città di Rho ne fu coinvolta in diverse occasioni. Dopo la caduta degli Sforza, Rho fu saccheggiata e distrutta dai Lanzichenecchi di Matteo Schinner. Seguì la dominazione spagnola e la peste del 1570. Una decisa ripresa avvenne durante l’episcopato di Carlo Borromeo, connessa anche a un fatto prodigioso che determinò la fondazione del Santuario della Madonna Addolorata, nel 1584.

Il declino economico dello Stato Milanese, sotto la dominazione spagnola, fu aggravato dalla peste del 1630, alla cui memoria fu innalzata la cosiddetta “croce della peste” situata nell’attuale piazza San Vittore. In questo periodo la nobiltà milanese tornò agli investimenti terrieri; conseguenza di questa tendenza fu l’edificazione nei secoli XVII e XVIII di numerose ville e complessi rurali. Fino agli inizi del Novecento la maggior parte della popolazione era legata alla coltivazione della terra. In seguito l’economia agricola lascia il posto a quella industriale. In questo periodo Rho diventa capo mandamento di 10 comuni limitrofi.

Nel 1858 viene inaugurata la stazione ferroviaria sulla linea Milano-Magenta e nel 1880 la linea tramviaria Milano-Rho-Gallarate. All’incalzante sviluppo dell’industria segue un incremento delle attività commerciali e dei servizi, che fanno di Rho una città e un centro di riferimento per il territorio circostante, fino ad arrivare ai giorni nostri con la posa della prima pietra del nuovo Polo fieristico Rho-Pero, il 6 ottobre 2002.Santuario della Vergine Addolorata

La città di Rho vanta nel suo territorio alcuni edifici di interesse storico. Il più importante è il Santuario dell’Addolorata, uno dei maggiori santuari mariani della Lombardia, costruito dopo un miracolo riconosciuto dalla Chiesa cattolica, avvenuto il 24 aprile 1583, consistente in una lacrimazione di sangue da parte di un’effigie della Madonna. A fianco del Santuario sorge il Collegio dei Padri Oblati Missionari, fondato dal venerato Padre Giorgio Maria Martinelli, dove hanno studiato numerose eminenti figure ecclesiastiche, fra cui il futuro Papa Paolo VI.

COSA VEDERE

Santuario della Vergine Addolorata

La prima pietra del Santuario fu collocata da San Carlo Borromeo il 7 marzo 1584, la consacrazione venne fatta dal cardinale Pozzobonelli il 3 aprile 1755. Il disegno è del celebre architetto Pellegrino Tibaldi, il campanile di Giulio Galliori, che ne modificò il progetto originale, la facciata di Leopoldo Pollack. Nelle navate interne si possono ammirare tele ed affreschi di Camillo Procaccini, dei Fiammenghini, del Morazzone e di Raffaele Casnedi da Runo, frazione di Dumenza.

INFO
Santuario della Vergine Addolorata
Corso Europa, 228
20017 Rho MI

Basilica di San Vittore Martire

La Basilica di San Vittore si erge sullo sfondo dell’omonima piazza nel centro cittadino e venne eretta a partire dal 14 settembre 1834 in luogo della precedente, su disegni degli architetti Gaetano Besia e Giulio Aluisetti.

INFO
Basilica di San Vittore Martire
Piazza S. Vittore, 1
20017 Rho MI

Chiesa di Maria Immacolata e SS. Francesco e Antonio

L’antica, piccola Chiesa di Lucernate, edificata alle soglie del XVII secolo grazie alla devozione dei Pagnani, è dedicata al culto della Vergine e di diverse Sante e Santi oltre a San Francesco e Sant’Antonio. Vi fu annesso il palazzo dei Conti Gorani, feudatari del luogo, dopo i Ghezzi. Di armoniose proporzioni e straordinaria acustica, rivela la finezza progettuale del Prefetto della Fabbrica del Duomo, S. Mazenta.

INFO
Chiesa di Maria Immacolata e SS. Francesco e Antonio
Via S. Francesco d’Assisi, 2
20017 Rho MI

Palazzo Podestarile

Palazzo Podestarile, sede del Comune di Rho, venne costruito dal Podestà Eraldo Bonecchi nel 1930, a seguito dell’accorpamento dei comuni di Mazzo Milanese, Terrazzano e Lucernate con il Comune di Rho, stabilita dal Re Vittorio Emanuele decretato nel 1928, e venne edificato in soli 18 mesi .

L’edificio, al suo interno, è riccamente decorato e custodisce al suo interno importanti opere d’arte tra cui affreschi del Fiamminghino, provenienti da una demolita chiesa di Milano e donati in occasione dell’edificazione del Palazzo.

INFO
Palazzo Podestarile

Piazza Visconti, 23
20017 Rho MI

Villa Burba

Villa Burba Cornaggia Medici, meglio conosciuta come Villa Burba, è una delle dimore signorili rhodensi giunta fino ai giorni. Ha una entrata principale su corso Europa, e una secondaria dal parco, alla fine di via Papa Giovanni XXIII.

La villa presenta una tipica architettura lombarda risalente al XVII secolo; di particolare rilievo sono gli ornamenti tardo-barocchi, i balconi, i cancelli, le ringhiere in ferro battuto e il salone centrale.

Nata come residenza di campagna, dopo una lunga serie di passaggi di proprietà, nel 1873 venne acquisita dalla famiglia Cornaggia Medici. Rimasta in abbandono negli anni successivi il secondo conflitto mondiale passò nel 1966 di proprietà al Comune di Rho che la sottopose ad un lungo processo di restauro. Attualmente è utilizzata come sede della biblioteca e della mostra permanente Passato e presente.

All’esterno della villa è presente un parco con essenze pregiate destinato ad utilizzo pubblico. Il parco è piuttosto ampio, caratterizzato dalla presenza di percorsi in ghiaia. Qua e là nel parco è possibile vedere statue e busti di donne, soprattutto nei pressi dell’entrata secondaria, dove sono collocate le zone gioco per bambini.

Nel parco sono inoltre presenti un piccolo laghetto e una vasca-fontana rettangolare con fondale in sassi. La fontana, circondata da una struttura di panchine in granito, offre un clima di tranquillità ed è spesso usata come luogo di ritrovo da giovani e anziani.

INFO
Villa Burba

Corso Europa, 291
20017 Rho MI

Villa Banfi Visconti

Ercole II Visconti nel 1659 trasformò Rho in un polo del prestigio familiare costruendo in soli dieci anni il palazzo signorile che ancora oggi ammiriamo.

Ercole II Visconti non badò certo al risparmio, incaricando per le decorazioni i più valenti pittori di Lombardia dell’epoca tra cui Andrea Lanzani, Federico Bianchi e altri ancora i cui dipinti ornano 12 delle sale del palazzo.

INFO
Villa Banfi Visconti

Piazza Visconti, 9
20017 Rho MI

Villa Sheibler

Nel 1400 le terre lungo il corso dell’Olona erano popolate di boschi ed erano luogo ideale per le battute di caccia del Nobile Giovanni Simonetta, dignitario alla corte Ducale di Bianca Maria Visconti. La tenuta alla fine del XVI secolo era già prestigiosa al punto di ospitare il Cardinal Borromeo ai primi di ottobre del 1583 quando venne di persona per Controllare la veridicità del fatto miracoloso verificatosi pochi mesi prima a S.Maria della Neve, futuro Santuario dell’Addolorata.

La dimora venne acquisita dal Conte Scheibler nel 1877 che ne fece una tenuta di modello inglese, centrata sull’allevamento di cani da caccia fox hound e cavalli di razza da cui uscirono campioni.

INFO
Villa Sheibler

Viale Felice Scheibler, 1
20017 Rho MI

Casa Magnaghi

Casa Magnaghi è una dimora nobiliare del XVI secolo che si affaccia sulla centralissima Via Madonna e risulta essere stata originariamente proprietà del Marchese Giovanni Ayzaga, nobile spagnolo, già nella misura generale del 1681.

E’ tuttavia probabile che questa dimora esistesse già prima ancora del Palazzo Visconti – Banfi. Conserva numerosi arredi originali ed è ora proprietà della curia rhodense.

INFO
Casa Magnaghi

Via Madonna, 67
20017 Rho MI

Colonna della peste

E’ un monumento eretto nel 1644 per ricordare l’epidemia di peste che sconvolse la zona e tutta l‘alta Italia nel 1629-1630. Il monumento è costituito da un piedistallo su cui poggia una colonna in stile tuscanico, che sorregge a sua volta una piccola struttura a scalini sulla quale è collocata una croce greca. I materiali dell’intera composizione sono granito e ferro. Nel ricomporre la croce e nel rizzarla si rinvenne una teca arrugginita, nella quale c’era un foglietto semplice accompagnato da 11 Reliquie chiuse in plichi di carta, suggellati da un cero pasquale, quale autentica.

La Croce della Peste venne sistemata nella Piazza Maggiore, di fronte alla Basilica di San Vittore e all’imbocco della strada del Pasqué. In questa posizione viene raffigurata in numerose cartoline dell’inizio del XX secolo, anche dopo il 1923 quando il toponimo assume il nome di piazza San Vittore.

Fu spostata accanto alla chiesa nel 1927 per presunte ragioni di intralcio al traffico cittadino, anche se non manca chi sostiene che il vero motivo dello spostamento fosse che si trovava proprio di fronte al balcone di un gerarca fascista.

Nel 1998, in occasione dei lavori di riqualificazione della Piazza San Vittore, la colonna venne riposizionata nel luogo originale dove si trova tuttora.

INFO
Colonna della peste

Piazza San Vittore
20017 Rho MI

Ex Casa del Fascio

Durante il periodo fascista vennero appositamente costruiti circa 5000 edifici in tutta Italia, progettati da architetti razionalisti Italiani, per ospitare la “Casa del Fascio”.

Uno di questi venne costruito a Rho, da poco elevata al rango di Città, e venne e inaugurata nel 1935.

Gli ambienti sono caratterizzati da soffitti molto alti e spazi molto ampi. Durante il secondo conflitto mondiale è divenuto tristemente noto per essere luogo di prigionia e tortura dei giovani Rhodensi aderenti alla Resistenza, alcuni dei quali sono stati fucilati nelle immediate vicinanze. Sono tutt’ora presenti le lapidi con le fotografie dei giovani barbaramente trucidati.

Oggi è sede della Guardia di Finanza di Rho.

INFO
Ex Casa del Fascio

Via Martiri della Libertà, 18
20017 Rho MI

Cotonificio Muggiani

I lavori per la costruzione dell’opificio ebbero inizio nel 1902.

I progetti prevedevano la realizzazione di quattro piani di filatura con annessa torre.

I lavori terminarono nel 1904, e subito iniziò la procedura.

Nello stesso anno i progetti del Cotonificio Muggiani vinsero il Gran Premio dell’Esposizione mondiale di St. Louis. La ferrovia portava il cotone all’industria tramite un binario di raccordo in un capannone, ancora oggi visibile.

Lo stabilimento si affermò tra le principali filature del nord Italia e giunse ad occupare 1200 operai nel 1952. Ma la crisi del settore, dovuta al sopravvento dei tessuti sintetici, indusse un rapido declino.

Nel 1963 lo stabilimento chiuse e i macchinari vennero smantellati e trasferiti a Nerviano presso un altro opificio della Unione Manifatture tuttora visitabile .

Dopo alcuni anni di abbandono la struttura è stata successivamente acquistata e ristrutturata per ospitare un Hotel di prestigio..

INFO
Cotonificio Muggiani

Via Alessandro Volta, 54
20017 Rho MI