https://www.comune.pieveemanuele.mi.it/servizi/notizie/notizie_homepage.aspx

Lungo la strada statale Vigentina, collegamento tra Milano e Pavia, sorge il centro agricolo industriale di Pieve Emanuele. Questo territorio, collocato nella zona delle risorgive, è da sempre stato caratterizzato dall’esercizio dell’attività agricola. L’abbondanza di acqua e la costruzione di una fitta rete di canali ha consentito lo sviluppo delle potenzialità agricole sul territorio, connotando altresì gli aspetti antropici del luogo.

Caratteristica della regione legata all’abbondanza di acqua fu anche la proliferazione di mulini per la cui realizzazione si necessitava di una conoscenza teorico-pratica e di capacità imprenditoriali tali da tracciare il solco per il futuro sviluppo industriale che caratterizzerà il territorio e l’economia pievese. La denominazione attuale di Pieve Emanuele fu successiva a quella di Pieve di Leucate, comprendendo anche il territorio dell’odierna Locate Triulzi. Leucate significava “terra sopra l’ acqua”, indicando il luogo in cui si riuniva la plebs per attendere a faccende agricole o assistere a funzioni religiose. Da plebs, in epoca medioevale, derivò il nome di Pieve dove le pievi designavano comunità di fedeli appartenenti ad un territorio su cui era stanziato l’edificio della Chiesa. La vicinanza a Milano fa presupporre anche una comunanza con le vicende storiche del capoluogo lombardo annesso all’Impero romano nel 222. Quando i Visconti divennero padroni di Milano anche il territorio di Pieve finì sotto la loro giurisdizione.

Lo scorso secolo, caratterizzato principalmente dalle due guerre mondiali,  determinò i cambiamenti del territorio pievese; nel dopoguerra si ebbe la più significativa trasformazione,  per cui da antico borgo rurale Pieve si è sviluppato come territorio industrializzato, favorendo così il fenomeno dell’immigrazione con l’arrivo di numerose famiglie provenienti da tutte le regioni d’Italia, che sono andate a definire l’attuale aspetto antropico del paese.

COSA VEDERE

Castello di Tolcinasco

Il castello di Tolcinasco è il principale edificio difensivo di origine medievale situato a Tolcinasco, frazione del comune di Pieve Emanuele.

Le origini del castello risalgono alla seconda metà del XVI secolo, quando la struttura venne eretta dalla famiglia D’Adda come raro esempio di fortilizio agricolo a protezione del contado circostante e delle scorte alimentari contenute al suo interno. Per questo motivo, l’edificio può essere definito un castello-cascinale.

Attualmente la struttura, coi terreni circostanti, è divenuta sede di un campo da golf, fondato con la sovrintendenza dal grande campione internazionale Arnold Palmer. Nel 2018, dopo un periodo di restauri, il castello è stato riaperto ai visitatori.

Il castello si presenta come un edificio dalla struttura massiccia e quadrangolare, completato da quattro torri ai lati che servivano da difesa del granaio che esso custodiva all’interno. Il piano terra, alto meno di tre metri, veniva infatti originariamente utilizzato come magazzino di derrate alimentari, ed era accessibile dai carri direttamente dall’esterno per favorire le operazioni di carico e scarico. L’accesso al piano nobile della struttura era possibile tramite scalinate esterne. Attorno alla struttura ancora oggi si trovano gli ampi cascinali dove trovavano alloggio i contadini che lavoravano alle dipendenze della tenuta, unitamente alle stalle per gli animali d’allevamento.

Non lontano dalla struttura, una rocca serviva da protezione in caso di attacco al castello.

INFO
Castello di Tolcinasco

Via Fizzonasco
20090 Tolcinasco MI

La Pieve di Sant’Alessandro

Lo sviluppo del cristianesimo nei villaggi rurali favorì nel periodo longobardo e franco la costruzione di cappelle che non avendo un prete residente vedevano officiate le cerimonie prima saltuariamente poi solo nei giorni festivi. La chiesa principale, sede di tutti i riti più importanti nella campagna era detta pievana, una struttura che disponeva di una limitata, ma ben precisa giurisdizione ecclesiastica. Inizialmente la pieve designava un sistema organizzato di natura religioso-territoriale, successivamente evoluto nel complesso di circoscrizioni ecclesiastiche dipendenti dalle diocesi. Solo nell’età carolingia la pieve conobbe un reale sviluppo grazie all’attività legislativa di Lotario I che promulgò una serie di leggi generali in materia. Le pievi ebbero funzione aggregativa delle popolazioni dei borghi ed erano ritenute centro della vita religiosa e spirituale anche per le località circostanti.

Le pievane, differenziate dalle chiese private come sedi di fonti battesimali, erano organizzate con presbiterio e disponevano di una scuola per la formazione dei futuri sacerdoti. L’arciprete presiedeva il tutto, riscuoteva le decime e amministrava i beni della pieve accumulati nel tempo. Tutti i fedeli raggiungevano la chiesa pievana per le litanie e le feste. Tre secoli dopo, con il Concilio di Trento, la nuova organizzazione ecclesiastica venne istituzionalizzata e vennero altresì abolite le scuole ecclesiastiche pievane per istituire i seminari diocesani. Ogni paese divenne parrocchia disponendo di un suo battistero.

INFO
La Pieve di Sant’Alessandro

Piazza della Chiesa, 2
20072 Pieve Emanuele MI