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LE ORIGINI

Le origini del paese risalgono al periodo celtico (VIII secolo a.C.) durante il quale Corbetta è uno dei “pagi”, tipica istituzione economico-politica, della popolazione gallica. Il villaggio passa poi sotto la dominazione romana, assume il nome di “Curia Picta” e si trasforma grazie alla politica di espansione commerciale che poco a poco logora la struttura tribale esistente.La diffusione del cristianesimo nell’agro milanese si attua nel V secolo d.C. ed investe anche il nostro paese, come testimoniano i resti della basilica paleocristiana ritrovati durante gli scavi del 1971 nella Collegiata. I secoli successivi vedono alternarsi sul nostro territorio prima i Goti (VI secolo) poi i Longobardi (VII e VIII secolo). Ai Longobardi successero i Franchi, scesi in Italia per aiutare il Papa contro il Re longobardo Desiderio.”Curia Picta” secondo la denominazione longobarda, che da questo momento diviene possesso dell’arcivescovo di Milano Ariberto d’Intimiano sotto il nome di “castrum Sancti Ambrosii”.

DAL XII AL XVII SECOLO

 

Nel secolo XII Corbetta divenne il capoluogo della Burgaria, uno dei quattro contadi in cui era diviso il territorio di Milano, formato in gran parte da comuni. Il progressivo svincolarsi dei comuni dall’impero costringeva Federico Barbarossa ad intervenire nell’anno 1154 ponendo d’assedio Corbetta e gli altri comuni della campagna milanese (Rosate, Magenta, Abbiategrasso) ed infine, distruggendo proprio il castello di Corbetta. A vero arbitro della situazione a Milano, con il passar del tempo, assurge il vescovo, Ottone Visconti, eletto vescovo di Milano nell’anno 1262. Corbetta diviene da allora possedimento visconteo. L’importanza strategica del nostro borgo è testimoniata dal fatto che il castello è più volte luogo di riunioni e di insediamento di truppe. Per impedire l’avvento dei francesi Ludovico il Moro, zio e tutore di Gian Galeazzo, assolda delle truppe mercenarie svizzere insediandole nel castello di Corbetta. Questi anni vedono, dopo la vittoria francese, l’alternarsi al potere della Francia e degli Sforza fino a che nel 1529 Milano passa nelle mani degli spagnoli con Carlo V.

 

IL 1700

Da rilevare la grande importanza della pieve corbettese, tanto che Magenta stessa dipendeva da essa e solo nel 1743 quest’ultima diventerà autonoma. Il dominio spagnolo, segnato da una politica di spogliazione tesa a favorire la madre patria, durò fino al 1706. Il paese passa sotto il dominio austriaco con il trattato di Utrecht e Rastadt (1714). Questo periodo segna la rinascita economica dei paese dovuta all’oculata politica amministrativa attuata dapprima da Carlo VI e successivamente da Maria Teresa.Il sintomo più concreto del nuovo benessere è l’intensa attività edilizia; anche Corbetta ne risente con la costruzione dei suoi migliori palazzi già iniziata nella metà del secolo XVII quando i resti del castello, cessata l’importanza strategica, erano stati adibiti ad abitazione privata. Nascono così le più belle ville di Corbetta, che ancora oggi possiamo ammirare. La vicinanza dei Naviglio Grande (iniziato nel 1177) è fondamentale nello sviluppo di questo singolare fenomeno urbanistico. Le ville vengono appunto costruite per essere le dimore di villeggiatura dei ricchi milanesi. Alcuni di essi nei pressi della loro villa costruiscono anche piccole aziende agricole.

IL 1800

Durante la seconda guerra di indipendenza una delle battaglie decisive avviene proprio a Magenta il 4 giugno 1859, tra piemontesi e francesi da una parte e austriaci dall’altra. In quell’occasione Corbetta è l’ultimo avamposto del comando austriaco agli ordini del generale Giulay. Le conseguenze delle lotte di questi anni sono l’ingresso di Milano nel regno d’Italia (1859) e il formarsi dell’unità nazionale.All’epoca dell’unità d’Italia, Corbetta con i suoi 4789 abitanti dimostravano una vita economica discretamente attiva. Tra il 1809 e il 1830 viene costruito a Boffalora il ponte in muratura sul Ticino e viene quindi assicurato il collegamento diretto tra Milano e Torino lungo la direttrice Milano-Magenta-Novara-Vercelli-Torino.Il famoso Gamba de Legn, tramvia che univa Milano a Magenta, passando lungo il centro abitato di Corbetta, importantissimo quindi per i “pendolari” del nostro paese, e inaugurato nel 1879. Tutte queste vie di comunicazione facilitarono i collegamenti tra il nostro territorio, Milano e il Piemonte divenendo in breve fondamentali nodi stradali e ferroviari di direttrici internazionali.Lo Stato liberale italiano, sotto la direzione di Crispi, delude profondamente le masse popolari, desiderose di una riforma agraria che accolga le loro giuste rivendicazioni. Il malcontento dilaga un po’ ovunque. A Corbetta un gruppo numeroso di contadini in sciopero protesta davanti alla sede municipale, allora in via Cavour, nella casa di attuale proprietà Galbiati. Intervengono le forze dell’ordine che stroncano con durezza la sommossa. Sorgono, così, in quel periodo le prime organizzazioni politiche e sindacali popolari nel paese.

IL 1900

All’inizio del XX secolo si insediano le prime industrie di una certa importanza a Corbetta. Tra le aziende corbettesi ricordiamo in particolare: la ditta Castiglioni (fiori di celluloide), la ditta Magugliani (lavorazione dei legname), la ditta Sacconaghi (lavorazione della tolla), la ditta Capsoni-Francioli (tessitura), la ditta Messa (fabbrica pile), la ditta Cozzi-Pagani (lavorazione della tolla).Il fenomeno dell’industrializzazione porta naturalmente delle conseguenze nella struttura demografica dei nostro territorio. Crescono in maniera più che discreta i comuni maggiori e Corbetta tra questi, mentre i più piccoli rimangono stazionari (Marcallo, Mesero, Santo Stefano Ticino). Nel 1921 Corbetta ha 7643 abitanti. Alla fine della prima guerra mondiale l’assetto urbanistico del comune subisce notevoli trasformazioni.Dopo l’8 settembre 1943 molti militari sbandati tornano al paese e lo trovano occupato dai tedeschi. Alcuni di essi con altri antifascisti corbettesi costituiscono le prime squadre d’azione partigiane. La SAP raduna a Corbetta le prime forze che recuperano armi nelle caserme, presso il comando di aviazione di Sedriano e si prodigano per impedire la deportazione in Germania di militari e civili. Ai primi di ottobre, venti partigiani comandati da Pierino Beretta e Giuseppe Grassi disarmano due pattuglie tedesche, sabotano la linea ferroviaria Milano-Novara per impedire che operai piemontesi vengano deportati. E l’inizio delle operazioni armate da parte dei partigiani di Corbetta. Nell’agosto 1944, su delazione, Pierino Beretta è arrestato, con altri capi partigiani della zona, e trucidato nella notte dei 31 agosto.

COSA VEDERE

Villa Frisiani Olivares Ferrario

Fatta costruire dai conti Frisiani, passò agli Olivares nel 1800. L’impianto architettonico risale al XVIII secolo.

La tradizionale pianta ad U ha le ali laterali molto distanziate tra di loro e di altezza uguale a quella del corpo centrale. L’effetto finale è di grande continuità tra le varie parti.

La facciata è caratterizzata da un doppio ordine di 7 archi a tutto sesto, retti da colonne molto sottili. 

Il parco è abbellito da un laghetto artificiale e secondo lo studioso Santino Langè è per estensione e ricchezza di specie arboree, uno dei più interessanti del territorio milanese.

La villa è l’attuale sede comunale, sita in Via Cattaneo, 25.

INFO
Villa Frisiani, Olivares, Ferrario
Via C. Cattaneo, 25
20011 Corbetta MI

Villa Borri Manzoli

I Borri compaiono tra i grandi proprietari di Corbetta già a partire dalla seconda metà del 1200 e nel corso dei secoli occuperanno sempre una parte di primo piano tra la nobiltà locale. Adiacente alla struttura si trova la corte Sant’Antonio che, nella sua parte di origine quattrocentesca, conserva i resti nei dipinti che la decoravano, forse gli stessi da cui è tratto il nome “Curia Picta”, diventato poi Corbetta.   

La villa è stata parzialmente costruita durante il settecento, ampliata e completata nell’ottocento. Il viale d’ingresso, obliquo alla facciata, permette di ammirare dalla piazza il doppio porticato centrale, formato da sei archetti ribassati di gusto barocchetto, retti da colonne binate. La villa è sita in piazza del popolo, 18.

INFO
Villa Borri Manzoli
Piazza del Popolo, 18,
20011 Corbetta MI

Villa Massari

La famiglia Carones fece costruire questa bella villa nel 1730, probabilmente su disegno dell’architetto Francesco Croce. Dal 1857 al 1859, anno della battaglia di Magenta, la villa ospitò il quartier generale austriaco comandato dal generale Gyulay che vi fece dipingere le sue insegne nobiliari tuttora visibili sopra il portale di ingresso al salone d’onore.

L’edificio principale ha la caratteristica pianta ad U riconducibile alla tipologia classica delle dimore settecentesche di campagna.

Dall’ingresso ad esedra si accede al cortile d’onore quasi quadrato: su questo prospettano le ali a due piani ed il corpo centrale che poggia su tre archi a tutto sesto, retti da colonne binate di ordine toscano. Nel portico sono affrescati stemmi nobiliari ed insegne araldiche che recenti restauri hanno riportato alla luce.

INFO
Villa Massari
Via Madonna 11
20011 Corbetta MI

Villa Mereghetti

La casa si trova a fianco della villa Ferrario, della quale fu probabilmente la foresteria. All’ingresso un’alta cancellata è retta da due pilastri sormontati da statue come nella recinzione di Villa Ferrario. Il piccolo giardino sul retro è completamente circondato dal parco comunale.

INFO
Villa Mereghetti
Via Cattaneo, 27
20011 Corbetta MI

Castello di Sant’Ambrogio

Di questo edificio si hanno le prime notizie intorno al X secolo, quando i Franchi arrivarono in Italia. Il borgo di Corbetta divenne possesso dell’arcivescovado di Milano, che potenziò il sistema difensivo già esistente e lo stesso “Castrum Sancti Ambrosii” che era il nodo della cintura di difesa del borgo. Quella che oggi possiamo ammirare è una costruzione frutto in parte del restauro che l’architetto Portaluppi portò a termine tra il 1950 e il 1960.

INFO
Castello di Sant’Ambrogio
via San Vittore 2
20011 Corbetta MI

Casa di Carlo Alberto Pisani Dossi

La struttura è stata edificata verso la metà del 1400 dal conte Ambrogio Varese di Rosate, fisico di Ludovico il Moro duca di Milano. Sulla mappa del Catasto Teresiano del 1722, la proprietà è registrata come “casa da massaro più casa da abitazione più orto” ed è intestata ai conti Varese da Rosate, dai quali venne venduta nel 1811, al grande commendatore Francesco Mussi che, morendo nel 1893, la lasciò all’unico erede Carlotta Borsani, sua nipote.

La stessa aveva sposato nel 1892 il nobile Alberto Pisani Dossi, di cui all’interno della casa è conservata una parte della biblioteca. Un’ala è dedicata alle raccolte archeologiche che, nel corso della sua vita il Pisani andò formando: si tratta di una raccolta eterogenea dove, accanto a reperti dell’età del ferro e del bronzo, si trovano lucerne romane, tombe alla cappuccina, reperti medioevali e moderni.

INFO
Casa di Carlo Alberto Pisani Dossi
Via Francesco Mussi, 38
20011 Corbetta MI

Palazzo Brentano

Intorno al 1730 il conte Carlo Giuseppe Brentano acquistò una parte dei possedimenti che appartenevano al marchese Francesco Ferrante Novati e affidò a Francesco Croce, famoso architetto milanese dell’epoca, il progetto del palazzo.

I Brentano furono i proprietari fino al 1837, quando passò agli eredi e da questi ai Carones. Dal 1930 circa è di proprietà dei Padri Somaschi che vi gestiscono una scuola.

Dal cortile d’onore si accede al corpo centrale del palazzo con un’ampia gradinata in granito rosa. Dall’ingresso, entrando a destra, si arriva ad un monumentale scalone, articolato in due rampe ed ornato da una spettacolare balaustra in arenaria grigia, scolpita con volute e decori floreali tipici del gusto rococò dell’epoca. La scalinata conduce ai piani nobili del palazzo. Le sale principali sono decorate con affreschi e stucchi che risalgono alla seconda metà del XVIII secolo.

INFO
Palazzo Brentano
Via San Sebastiano, 8
20011 Corbetta MI

Villa Pagani della Torre

La villa sorge su quanto rimane del giardino della antica Cà Erba, che si estendeva dall’attuale via Verdi alla via Battisti. Iniziata la costruzione nel 1925, dal 1929 al 1934 divenne casa del podestà di Corbetta, Mario Pagani. Nel 1971 venne acquistata dal comune di Corbetta, e dedicata ad Angelo Della Torre, il bambino miracolato dalla Madonna del Santuario. Il portico d’ingresso, retto da colonne binate in cemento decorativo, è ornato da due grandi graffiti a tratto nero su fondo ocra, che riproducono in duello cavalieri e una figura in armatura con valletti, inquadrati in una prospettiva architettonica.

INFO
Villa Pagani della Torre
piazza XXV aprile 8
20011 Corbetta MI

Archivio Saracchi

Il Comune di Corbetta, paese di origine di “parecchi” Saracchi, ha da tempo istituito l’Archivio fotografico Gianni Saracchi, costituito dal materiale prodotto e raccolto da un fotografo nato e vissuto a Corbetta, Gianni Saracchi, che alla passione per la fotografia ha unito quella per la propria città.

L’archivio ha dimensioni notevoli; comprende, infatti, duecentosessantamila negativi (tra cui 500 lastre di vetro), 6200 positivi e 2300 diapositive, sia in bianco e nero che a colori, oltre a materiale filmico, attrezzature fotografiche, pubblicazioni sulla fotografia e sulla storia di Corbetta, prodotti o raccolti dalla fine degli anni ’40 al 2000; comprende anche originali e riproduzioni di fotografie di anni precedenti, dalla fine del 1800 sino al 1930.

Si tratta, per la maggior parte, di immagini convenzionali che, tuttavia, riprendendo gli avvenimenti lieti e tristi (battesimi, matrimoni, funerali), eventi civili e religiosi, nonché l’ambiente e le attività produttive di Corbetta, documentano i cambiamenti nella vita e nei costumi di tale cittadina nel corso di mezzo secolo.

L’intero complesso documentale è stato acquistato nel 1996 dal comune di Corbetta, che ospita e gestisce tuttora il patrimonio. Dalla fine del 1998 è stato avviato, inoltre, il riordino del materiale, attualmente completato a cura della dottoressa Monica Di Barbora.

La consultazione dell’archivio è ora facilitata dall’esistenza di migliaia di schede di catalogazione informatizzata.

L’accesso, la consultazione e la eventuale richiesta di duplicazione dei materiali dell’archivio sono disciplinati da apposite “Linee guida”.

La richiesta di accesso, consultazione e eventuale duplicazione dei materiali va effettuata (previa registrazione ai servizi online del Comune di Corbetta) online collegandosi al sito dell’archivio: LINK

INFO
Archivio Saracchi
via Cattaneo 25
20011 Corbetta MI
https://archiviosaracchi.comune.corbetta.mi.it/