https://www.comune.cassinadepecchi.mi.it/it

Cassina de’ Pecchi un paese nuovo. Fino a non molto tempo fa piu’ che un paese era un insieme di cascine sparse su un territorio reso fertile dalla presenza del Naviglio Martesana e dalle rogge che da questo partono e che lo rendono estremamente adatto all’agricoltura. 

Cassina de’ Pecchi e’ anche un paese moderno, la sua storia e’ legata al movimento e alle vie di comunicazione: il Naviglio Martesana, la Padana Superiore, il tramway prima e la metropolitana poi. 

Non a caso una delle prima citazione riguardanti il nostro comune fa proprio riferimento a questi due aspetti, le vie di comunicazione e l’agricoltura:
“Correndo la postale Veneta, frequentatissima un tempo, deserta da che si fece la ferrata, t’avvieni in Cassina de’ Pecchi, stazione postale in feracissimo suolo, ove s’incominciano a fare fli stracchini di Gorgonzola” [1].

Il Comune di Cassina de’ Pecchi con i sui attuali confini nasce nel 1870, anno in cui un regio decreto sancisce la definitiva soppressione del Comune di Sant’Agata Martesana e la sua aggregazione in qualita’ di frazione a Cassina de’ Pecchi. Qualche anno prima era toccato al Comune Censuario di Camporicco, sede parrocchiale, essere aggregato al Comune di Cassina de’ Pecchi.

Nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, il Comune di Cassina de’ Pecchi, comprendente già anche Camporicco, contava 760 abitanti, mentre quello di Santa’Agata Martesana 741. La popolazione rimane pressochè stabile fino all’indomani della Seconda Guerra Mondiale, nel censimento del 1951 Cassina de’ Pecchi conta 2.247 abitanti. 

Il boom demografico avviene negli anni sessanta e settanta del novecento, si passa dai 2.960 abitanti del 1961 ai 5.503 abitanti del 1971, ai 11.196 abitanti del 1981.

Attualmente il comune conta circa 13.500 abitanti.

[1] Massimo Fabi in “Passeggiate attraverso I distretti della provincia di Milano”, 1857.

COSA VEDERE

Mulino Dugnani

Il Mulino Dugnani è un edificio storico completamente ristrutturato che si trova lungo la Via XXV Aprile nella frazione di Sant’Agata. Pur avendo subito una trasformazione ad uso abitativo, la sala delle macine e delle macchine e le strutture che si affacciano sulla Roggia Sant’Agata mantengono le loro caratteristiche originali.All’interno del Mulino Dugnani si trova la Sala Civica di Sant’Agata e un piccolo museo della civiltà agricola.La Sala Civica del Mulino Dugnani è utilizzata per incontri, mostre d’arte e per la celebrazione dei matrimoni. E’ possibile utilizzare la Sala Civica del Mulino Dugnani presentando apposita richiesta all’Protocollo Comunale.

Il Mulino Dugnani, noto anche come Mulino Resiga, è inserito tra I beni culturali della Lombardia dal 1990.Il mulino è indicato già nella mappa catastale di Carlo VI (1721) al mappale 33 quale “casa con molino e torchio da oglio” di proprietà del marchese Luigi Terzi. Nell’annotatorio privato dello stimatore del 1866 l’edificio è indicato quale ” molino da grano con torchio e granaio” di proprietà del nobile Giulio Terzi.

INFO
Mulino Dugnani
Via XXV Aprile, 1
20060 Cassina De’ Pecchi MI

Museo MAIO – Museo dell’Arte in Ostaggio e delle grafiche visionarie

Il Torrione della Cascina Casale è un edificio seicentesco recentemente restaurato. Il Torrione ospita mostre temporanee, conferenze e il MAiO, il Museo dell’Arte in Ostaggio e delle grafiche visionarie

Inaugurato il 16 Maggio 2015 il MAiO, Museo dell’Arte in Ostaggio è un piccolo ma suggestivo museo ideato dal giornalista e scrittore Salvatore Giannella che vuole sollecitare memorie e azioni per recuperare le 1.651 opere “ancora prigioniere di Guerra” trafugate in gran parte dai nazisti durante l’ultimo conflitto mondiale. Tra i tanti capolavori c’è anche la “Testa di fauno”, prima scultura di Michelangelo, rubato dal Castello di Poppi, in provincia di Arezzo, nella notte tra il 22 e il 23 agosto 1944 dai nazisti della 305° divisione di fanteria.

Nel MAiO una postazione multimediale con video 3D, opera della giovane start up milanese Streamcolors, presenta ed esplora alcune delle opere ancora “prigioniere di Guerra” trasformandole in immagini rielaborate attraverso algoritmi e pennelli elettronici.

Il MAiO ospita mostre temporanee: si è partiti con riproduzioni 1:1 di famosi capolavori salvati durante la guerra da Pasquale Rotondi, Soprintendente di Urbino, e altri funzionari delle soprintendenze e nascosti a Sassocorvaro e Carpegna, nel Montefeltro marchigiano. La ricerca di queste 1.651 opere (le storie sono raccontate da filmati e documenti esposti nel museo) è iniziata subito nel dopoguerra da Rodolfo Siviero, il famoso 007 dell’arte incaricato dal Governo per il recupero delle opere d’arte trafugate dall’Italia durante la guerra.

Tra i tesori d’arte recuperati negli ultimi anni dai Carabinieri dello speciale Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale: “Dormitio Virginis” di Andrea Di Bartolo, rubato alla famiglia Perkins di Lastra a Signa (Firenze) e per volontà testamentaria del mecenate inglese destinata ai frati della Basilica di Assisi; e “La carica dei Bersaglieri” di Michele Cammarano trafugato all’8° Reggimento Bersaglieri di Pordenone, opere che si aggiungono ad altre come “Il Seminatore” di Jacopo Bassano, sottratto alla Galleria degli Uffizi di Firenze e recuperato a Springfield, negli Stati Uniti.

La Stazione delle Muse

Tre anni dopo l’inaugurazione, il 3 giugno 2018 , in concomitanza con la Seconda Giornata Nazionale dei Piccoli Musei il MAiO presenta nel suo torrione del XVI secolo e negli spazi di Cascina Casale, La Stazione delle Muse, un progetto innovativo e ambizioso perché volto a includere un pubblico giovane e meno avvezzo a questo tipo di fruizione. Il valore culturale e sociale de La Stazione delle Muse ha reso il progetto vincitore, nel luglio 2017, del Bando Partecipazione Culturale di Fondazione Cariplo. In occasione dell’evento del 3 giugno, durante il quale i numerosi partner aderenti all’iniziativa cofinanziata da Fondazione Cariplo e dal Comune di Cassina de’ Pecchi hanno presentato le loro attività finalizzate al progetto, è stato inaugurato il nuovo allestimento interattivo con installazioni di realtà virtuale e un videogioco, entrambi volti a coinvolgere non solo i fruitori già appassionati, ma anche i ragazzi dai 13 ai 25 anni, a cui l’intero progetto si rivolge con particolare attenzione.

L’allestimento interattivo, che i visitatori sono invitati a sperimentare è composto da due principali installazioni:Il MAiO Play, un vero e proprio videogioco multiplayer dove gli utenti, all’interno di un cabinato arcade, esplorano ambienti gamificati e sbloccano contenuti culturali, sfidandosi tra loro. L’utente di questo gioco d’avventura (platform adventure) è una pallina che si muove all’interno di un ambiente tridimensionale onirico con i frammenti di memoria dei principali capolavori trafugati di artisti come Michelangelo, Raffaello, Botticelli, Luini, Canaletto, Bronzino, Tintoretto. Lo scopo è raccogliere più frammenti in meno tempo possibile per far uscire dal buio le opere trafugate e proseguire verso la luce di quelle recuperate, per cercarle e renderle visibili nella bellezza dei loro colori (tra le ritrovate, anche quelle già tornate nei musei di appartenenza, all’estero, ammirabili da tutti tramite il videogioco).

il MAiO Virtual Museum, con il quale l’utente viene condotto virtualmente all’interno di un’installazione in realtà virtuale che, con l’utilizzo dell’apposito caschetto VR, permette al fruitore di intraprendere un itinerario guidato all’interno di un video a 360°. Nella versione interattiva di questa installazione, l’utente può decidere di spostarsi virtualmente all’interno dell’ambiente onirico tridimensionale del MAiO per approfondire contenuti (foto e testi) che più lo incuriosiscono in una forma totalmente immersiva.

Orari di apertura:Da martedì a venerdì: 9.15-18.15Sabato: 9-15-12.15 e 14.15-18.15Domenica: solo in caso di esposizioni o mostre aperte presso la sala esposizioni del Torrione 14.00-18.00

Per informazioni e visite guidate contattare:
Tel. 02.95.29.295 Biblioteca Comunale di Cassina de’ Pecchi
biblioteca@comune.cassinadepecchi.mi.it

INFO
Museo MAIO – Museo dell’Arte in Ostaggio e  delle grafiche visionarie
Via Trieste, 3
20051 Cassina de’ Pecchi MI