www.comune.basiglio.mi.it
www.vivibasiglio.it

L’origine è certamente romana, da collocare probabilmente nel III secolo d.C., quando Milano diventò sede di uno dei più importanti comandi di cavalleria dell’Impero romano. Basiglio si sviluppò lungo la “via Mediolanum-Ticinum, un’importante arteria stradale che provenendo da Quinto de’ Stampi (dove si trovava il “quinto miliare”, un cippo segnalatore di distanze stradali) proseguiva verso sud in direzione di Pavia. Questa strada fu utilizzata fino a quando non venne costruito il Naviglio Pavese.

Il paese è citato per la prima volta in un documento del XIV secolo, in cui è riportato come “loco de Baxilio”. All’epoca la consonante s veniva scritta a volte con il grafema x, ma non c’è da dubitare che la pronuncia esatta sia stata in realtà Basilio. In un documento di poco posteriore la grafia risulta corretta, con la s al posto della x.

Il 26 ottobre 1524 si svolse a Basiglio, durante la quarta guerra d’Italia, una battaglia tra i francesi del maresciallo La Palice e truppe spagnole inviate da Carlo V d’Asburgo, comandate da Ferrante d’Avalos. Lo scontro avvenne nella zona dove oggi si trova la cascina Penati, e si concluse con la vittoria dei francesi.

Cascina Penati era il centro più importante che aveva un suo perno nella chiesa di sant’Agata: li si celebravano battesimi, matrimoni, funerali, ecc. Nei funerali c’era una parte per gli adulti e una parte per i bambini perché a quei tempi il 25% dei bambini morivano prima di compiere 5 anni. I figli maschi erano quelli che tutti desideravano perché le femmine rappresentavano un grande problema economico per la famiglia.

Cascina Vione fino al 1700 era gestita dai monaci cistercensi. Era ricca di prodotti che poi si portavano a Milano.

Romano Paltano fino al 1971 era il centro abitato più piccolo con poche cascine.

Nei pressi di piazza Monsignor Rossi si trovava una costruzione detta “il Castello”, probabilmente non un castello vero e proprio, ma una fortificazione con torre, usata per controllare la viabilità e per segnalazioni con fuochi ad altre costruzioni simili, come quella esistente fino a tempi recenti a Rozzano vecchia. I resti di questo “castello” erano presenti fino alla fine dell’Ottocento.

Il centro storico di Basiglio è unito a Milano 3 da una pista ciclabile e pedonale che fiancheggia la roggia Speziana. Lungo di essa si incontra una statua della Madonna, nota come “Madonnina di Basiglio”. Negli anni ‘50 dove ora c’è la pista ciclabile c’era una strada vera e propria e accadde che un pullman con numerosi pendolari che tornavano a casa dopo il lavoro uscì di strada e si rovesciò nella roggia Speziana. Fu considerato un miracolo che non ci furono vittime o feriti gravi e per ringraziamento alla Madonna i parrocchiani fecero erigere una statua ex voto sul luogo dell’incidente e adesso la si può vedere passando di li piena di collanine e fiori per ringraziare la Madonna

COSA VEDERE

Madonnina di Basiglio

Nella storia Basiglio è ricordato anche per una battaglia che fu combattuta tra le truppe francesi e quelle spagnole, è il 26 ottobre del 1524, nel pieno della Quarta Guerra d’Italia. Ricordo che i conflitti furono otto, provocati dalla Francia, che mirava a ottenere la supremazia in Europa, e che purtroppo si svolsero su suolo italiano. Lo scontro è identificato nella zona, dove oggi si erge la cascina Penati. Si racconta anche di un fatto ritenuto miracoloso accaduto negli anni cinquanta. Le cose andarono così: un pullman stava riportando i lavoratori alle proprie case quando, improvvisamente, l’autista perse il controllo del mezzo che si rovesciò nella roggia Speziana. Non ci furono né vittime né feriti, e questo fu considerato un intervento miracoloso della Madonna, tanto che per ringraziare del gesto, i parrocchiani decisero di erigere una statua “Ex voto” sul luogo dell’incidente.Oggi, quella via è una pista ciclabile e chi si trova a percorrerla incontrerà una bella statua della Madonna, conosciuta come “Madonnina di Basiglio”.

[milanofree.it]

Cascina Vione

Da Basiglio proseguendo per Binasco, superato il ponticello sulla roggia Carlesca, si raggiunge il nucleo storico di Cascina Vione, al centro di una fitta trama di canali che originano dalle rogge Speziana e Olona, seminascosto da una folta vegetazione.In passato questo insediamento era una grangia dell’abbazia di Chiaravalle, una di quelle strutture agricole che i monaci, a partire dal XIII secolo e a causa delle numerose guerre sostenute dal Ducato di Milano, trasformarono in nuclei rurali fortificati e organizzati, dotati di uno status giuridico autonomo con speciali privilegi.Il borgo però è stato fondato nell’Alto Medioevo.

Il nome compare per la prima volta in un atto notarile del 1086, come proprietà della famiglia De Villiono. Intorno al 1240 il castrum di Vione passa dalle famiglie De Villiono e De Brembis, feudatari dei Visconti, ai monaci di Chiaravalle, che l’acquistano per incrementare il patrimonio fondiario della vicina abbazia. Nel ‘400 Vione, per volontà del cardinale Ascanio Sforza viene ceduta al monastero di S. Ambrogio di Milano, e rimane sotto il controllo dei monaci fino al 1796. Dal punto di vista territoriale, Cacina Vione passa poi dal feudo degli Sforza a quello dei Birago e nel tempo ad alcune famiglie nobili. Il borgo però ha piena autonomia amministrativa, come Comune di Viglione, fino al 1725, anno in cui, pur essendo molto più popoloso del vicino paese, viene unificato al territorio di Basiglio.

La cascina, come altre grange cistercensi, era pensata per essere quasi del tutto autonoma e resistere per qualche tempo in caso di attacco o necessità, tanto che all’interno è stata documentata anche la presenza di una fornace per cuocere mattoni e materiale per la manutenzione degli edifici, oltre a quella del mulino, delle fucine dei fabbri e grandi silos per stivare le granaglie.

Ancora oggi, una lunga cinta muraria lambita da un fossato rievoca il suo aspetto di centro agricolo fortificato, mentre all’interno lo spazio si articola in numerose corti che si sviluppano attorno all’architettura centrale della chiesetta di S. Bernardo. Il carattere difensivo della cascina è evidente anche negli edifici di maggior rilievo storico, come la villa padronale: i piccoli porticati al piano terra ne limitano la comunicazione con l’esterno, rivelando le chiare vocazioni difensive nonostante la mancanza di apparati espressamente fortificati.

Vione dall’alto sembra un mosaico di case, di tetti rossi e di corti e di giardini, in mezzo ai campi regolari della Bassa Milanese.Un paesaggio immutato fin dall’Alto Medioevo, da quando la cascina inizia a comparire nelle cronache locali, nelle mappe come con un nome che varia da “Villone” a “Vione”. Una carta del 1573 illustra le visite pastorali di Carlo Borromeo nelle parrocchie e nelle pievi della “strada Ticinese che va a Pavia”, e già compare la Cascina Vione, vicino a Basiglio, nelle vicende del sud di Milano.I contorni e la disposizione degli edifici cambiano nel tempo, ma la vocazione agricola dell’area intorno alla cascina rimane immutata: nella storia cambiano i confini del Ducato di Milano prima e della Provincia poi, ma la geografia degli insediamenti umani in questo lembo di Pianura rimane costante.

Nel ‘700 Basiglio e Vione sono già centri di notevole rilievo. Lo si vede in una carta elaborata dagli astronomi di Brera nel 1722 di tutto il territorio che va da Novara, quindi dal fiume Ticino, nei dintorni di Mantova. Milano è ancora quasi tutta racchiusa dagli antichi bastioni spagnoli del 1546, e si sviluppa ben poco al di fuori delle mura. La Cascina e il vicino paese di Basiglio, trovandosi sulla direttrice che collega il capoluogo lombardo a Pavia, sono al centro di un’area profondamente agricola e di una rete di vie e di canali che consentono di trasportare i prodotti del contado ai mercati della vicina città di Milano.

Nell’ 800 le tracce delle trasformazioni della cascina si fanno più evidenti: nel 1853 la nobildonna Carolina Minetti, proprietaria di Vione, in una lettera, una sorta di condono presentato al catasto Lombardo Veneto, descrive gli interventi effettuati alla cascina. Molti edifici sono stati costruiti e molti altri sono stati modificati; il borgo si presenta come un insediamento ben consolidato, caratterizzato da grandi edifici con ampi porticati che si radunano intorno ad un corpo centrale più antico costruito intorno al nucleo primario della chiesetta e della villa padronale.

È già una struttura che si avvicina molto a quella di oggi. Nel periodo tra il 1866 e il 1887 si viene a costituire intorno alla cascina l’attuale sistema di strade e si consolida quello di canali navigabili e di rogge che sono indispensabili per le comunicazioni ed i trasporti nella Pianura Padana. In un atto di vendita del 1912 una mappa mostra la proprietà quasi immutata nei confini e negli edifici, praticamente nella sua fisionomia attuale. L’atto descrive la cascina non solo come complesso architettonico ma anche come vero e proprio monumento e luogo dove l’attività agricola ed economica si svolge in modo florido ed intenso. Una gran parte del territorio della cascina, dai documenti è già destinato a risaie, pascolo, bosco e giardino, una caratteristica che rimarrà nel tempo fino ai giorni nostri.

La conservazione della Cascina negli anni è stata facilitata anche dall’istituzione del Parco di Milano sud: tutto il territorio è vincolato e gli edifici ed il terreno circostante la cascina sono stati preservati da cambiamenti e trasformazioni e sono e saranno in futuro immodificabili e tutelati. Il 26/9/2007 è stata firmata una convenzione con il comune di Basiglio e le aree circostanti sono state rese inedificabili.

[borgodivione.it]

INFO
Cascina Vione
Via Cascina Vione
20080 Basiglio MI
borgodivione.it