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Che le origini di Assago siano remote lo hanno recentemente dimostrato anche gli scavi archeologici eseguiti presso la Chiesa di S. Desiderio. Tuttavia, inquadrarle in un’epoca ben determinata della storia o attribuirle con certezza ad un colono romano, come è già stato fatto in passato, risulterebbe a tutt’oggi un’operazione azzardata o, comunque, non del tutto corretta dal punto di vista scientifico. Il toponimo, infatti, induce a diverse ipotesi interpretative, tutte a loro modo plausibili dal punto di vista etimologico, ma appunto per questo non definitive.

L’interpretazione più diffusa e datata, come si sa, è quella che fa derivare il nome Assago dal latino ecclesiatico ASSAGUM, che costituirebbe una formazione prediale – riferita cioè alle caratteristiche e alla proprietà di un terreno agricolo – nata dall’unione del nome proprio ASSIUS e del suffisso acus (ager). Anche il Dizionario di Toponomastica della Utet avvalora questa ipotesi, facendo così risalire le origini della località alla figura e all’opera di un colonizzatore romano che vi avrebbe per primo insediato una villa probabilmente circondata da vasti e fertili campi coltivati, data l’abbondante presenza di fontanili e di acque sorgive. Il “prato di Assio”, del resto, suscita in noi un’immagine ricca di fascino e di suggestione e si inserisce coerentemente sia nel processo storico della colonizzazione romana della valle del Po che nella millenaria vocazione agricola del territorio assaghese. Anche il frammento di muro romano affiorato durante i recenti scavi dal pavimento della Chiesa di S. Desiderio ed alcuni oggetti ritrovati nei suoi pressi e risalenti al I secolo d.C. sembrerebbero apportare ulteriore credito all’idea che il cuore del centro storico di Assago – l’attuale piazza Risorgimento – il luogo su cui sarebbe sorta in epoca medioevale la chiesa del paese, ospitasse più o meno all’epoca di Ottaviano Augusto una fiorente azienda agricola romana abbellita da una lussuosa dimora patrizia dotata perfino di un impianto di riscaldamento; come se non bastasse, parte del pregiato materiale edilizio di quella costruzione sarebbe stato successivamente utilizzato per la realizzazione nel periodo tardo-romano di una nuova residenza padronale come testimoniano i resti venuti alla luce nel corso degli stessi rilievi archeologici.

Testo tratto dalla pubblicazione ASSAGO E LE SUE CASCINE NEL TERRITORIO MILANESEa cura del dott. Daniele Calvi e arch. Viviana Seveso – (proprietà letteraria riservata al Comune di Assago).

In base a rilevamenti archeologici effettuati presso la chiesa di S. Desiderio, si può dedurre che la località abbia origini molto antiche: i resti di un muro romano e diversi oggetti ritrovati suggeriscono l’esistenza di una villa romana risalente al I secolo.

Durante l’alto medioevo i resti della villa romana furono utilizzati come area cimiteriale. Un riferimento ad Assago compare per la prima volta in un documento risalente al 1153: nella sentenza di un processo viene citato, fra i testimoni, un certo Azo de Axago.

Nel 1346 Assago (el locho de Asago) era incluso nella pieve di Cesano Boscone.