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Gaggiano

www.comune.gaggiano.mi.it


Gaggiano è un Comune di superficie piuttosto ampia rispetto alle medie della provincia milanese, si estende infatti su una superficie di 26,6 Kmq di cui 24 Kmq rientrano nei confini del Parco Agricolo Sud.
I suoi soli 2 kmq di urbanizzazione lo caratterizzano come uno dei paesi più verdi della cintura del sud-ovest milanese.

Si trova a 14 km da Milano in direzione ovest-sud-ovest sulla strada provinciale Vigevanese, praticamente a mezza via tra Abbiategrasso e Milano. Lo si può anche raggiungere percorrendo la strada Provinciale 59, Vecchia Vigevanese, antica strada postale che da Milano conduceva a Vigevano.

La Strada Statale 494 taglia fuori il capoluogo, circostanza fortunata perché troppo traffico toglierebbe fiato al clima piacevole e disteso che si incontra giungendo sulle rive del canale che un tempo terminava a Gaggiano e per questo motivo veniva chiamato “Navigium de Gazano”.

Con un gradevole centro storico attorno al corso del Naviglio Grande, Gaggiano ha mantenuto bene i suoi toni di paese, con bassi edifici storici che si specchiano nell’acqua, e atmosfere – quasi incredibile, ai limiti del dilagare della metropoli – ancora d’epoca fra acciottolati e muri antichi.

Oltre al centro principale il territorio comunale si estende nell’abitato minore di Bonirola, che si incontra lungo il Naviglio verso Milano, i due borghi agricoli di San Vito e di Fagnano a nord del canale, Barate fra i campi a sud e, a breve distanza da Barate, Vigano Certosino, quest’ultima piuttosto importante per la recente ristrutturazione dell’antico fortilizio locale in Casa certosina.

Volendo citare tutto, lungo il Naviglio ci sono altre località di Gaggiano segnalate dai cartelli stradali; si tratta di Cascina Rosa, della Bettolina e della Barbattola, verso Abbiategrasso.

 

La storia

Gaggiano e' ricordato, gia' nel 1146, in vari istrumenti relativi a terreni che certi Girardo e Giovanni Boccardi di Milano tenevano per feudo; allo stesso modo, sempre per atti inerenti ad investimenti di terreni, un secolo prima (nel 1054) viene ricordata la localita' di Barate.
E' noto che un tale Alberto da Gaggiano, preposto di Lodi, nel 1168 ricevette dall'Arcivescovo S. Gandino l'intimazione di scostarsi dal partito dello scismatico Federico I di Svevia, detto "Il Barbarossa", Imperatore tedesco che nel marzo 1159, mentre preparava un'imboscata contro i milanesi, aveva attestato a Gaggiano parte delle truppe dei propri alleati.

Piu' di un secolo dopo, nel 1274, il Carroccio dei Milanesi, sosto' a Gaggiano mentre era diretto contro i pavesi. A Gaggiano, lungo il percorso del canale, sono inoltre ancora presenti numerosi lavatoi, a testimonianza di una presenza fondamentale del Naviglio nella vita quotidiana del paese.
Anche l'agricoltura, favorita dall'abbondanza di acque per l'irrigazione, ebbe fin dal Medioevo una notevole importanza, suggerita dalla presenza di insediamenti agricoli creati dagli ordini religiosi dei Certosini (Frazione Vigano), dei Benedettini (Cascina Montano) e dei Vescovi di Milano (Frazione Barate). Di grande interesse e' in particolare la frazione Vigano Certosino, un antico insediamento monastico (mentre gli antichi documenti la descrivono come castello), gia' dipendente dalla Certosa di Pavia e che fino al 1769 fu appunto possedimento dei Certosini (che nel 1400 avevano ricevuto estesi terreni da Gian Galeazzo Visconti) che la utilizzarono come loro residenza o come casa di abitazione comune; l'edificio, ancora conservato, presenta tracce di dipinti di epoche varie.

In quel loro dominio, i Certosini dal 1497 al 1511 edificarono una piccola Certosa che, nonostante le trasformazioni successive, ha conservato quasi intatta la facciata, pregevole per i dipinti del pittore pavese Bernardino de' Rossi, cui, fino al 1894 non erano attribuite lo erano in modo dubbio. Dall'attenta lettura dei manoscritti del certosino Matteo Valerio, conservati nella Biblioteca di Brera, risulta invece che fu proprio Bernardino de' Rossi a dipingere la Certosa di Vigano "dalli 15 gennaio alli 9 aprile 1511". Cosi' alle sue glorie di aver lavorato nella Certosa di Pavia, sono infatti opera del suo pennello gli affreschi della porta grande della Certosa, si aggiunse quella di aver fatto opera migliore a Vigano. Al De' Rossi furono poi attribuiti anche i dipinti del Cenacolo di Santa Maria delle Grazie e di alcune sale del Castello Sforzesco di Milano.

Da vedere


Cappella della Madonna del Dosso


Certosa di Vigano Certosino


Palazzo Stampa Aloardi (o Villa Marino)


Palazzo Uboldi


FAGNANO: Palazzo Doria

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