Quintosole (Quint in dialetto milanese) è un quartiere di Milano, posta nell’area sud di Milano a ridosso del comune di Opera, appartenente al Municipio 5.

Per raggiungere questo borgo occorre percorrere la via Ripamonti fin quasi alla fine, girando a destra nella via omonima subito dopo aver ricevuto da sinistra la via Sant’Arialdo, che conduce a Chiaravalle.

Quintosole fu nominata per la prima volta nel 1346. Nell’ambito della suddivisione del territorio milanese in pievi apparteneva alla Pieve di San Donato, e confinava col Vigentino a nord, con Macconago ad est, con Opera a sud, e coi Corpi Santi ad ovest. Al censimento del 1751 il comune, sede di parrocchia, contò soli 200 abitanti, e risultava amministrato insieme al confinante comune di Selvanesco, inglobato nel 1757.

Salito a 392 residenti nel 1771, in età napoleonica dal 1808 al 1816 Quintosole fu aggregata per la prima volta a Milano, recuperando l’autonomia con la costituzione del Regno Lombardo-Veneto, quando gli abitanti erano divenuti 560.

Nel 1841 il governo austriaco annesse a Quintosole il limitrofo comune di Macconago, dal quale era fisicamente separato dall’odierna SP412 via Ripamonti. Il nuovo municipio allargato fece registrare 826 residenti nel 1853, e poi 882 nel 1859, e 928 abitanti nel 1861.

Nel 1869 al comune di Quintosole furono aggregate Vaiano Valle e Vigentino. Il maggior peso demografico, e quindi elettorale, del Vigentino fece sì che il 24 luglio 1893 il consiglio comunale deliberasse lo spostamento del municipio in quella località, tanto che un mese dopo il governo italiano decretò la mutazione della denominazione comunale. Fu poi il Vigentino trent’anni dopo a confluire nella città di Milano.

DA VEDERE

La nuova parrocchiale, dedicata a Santa Maria Assunta in Quintosole, eretta negli anni ’30 del XX secolo in stile neomedievale, nel cui giardino si erge un monumento ai caduti sotto forma di cappelletta.

La parrocchiale vecchia, secentesca (il campanile è però del 1925), il cui ingresso è protetto da un’edicola su due colonne, sormontata da un blocco di muratura che conteneva l’organo. 

Casa Confalonieri, probabilmente medievale come la sua torre, su cui spicca uno scudo araldico di marmo bianco. 

Cascina Guinzana, complesso appartenuto fino a pochi decenni fa ai Conti Greppi. Il nome deriverebbe da un lontanissimo proprietario del luogo, forse un Quinzio romano; il suo podere costituiva la componente più robusta della parrocchia di Quintosole. 

Verso sud sono visibili le cascine Camporgnago e Camporgnaghino (i cui nomi potrebbero essere dispregiativi di “campo”), e Noverasco (dall’omonima frazione del comune di Opera, ed il cui nome potrebbe provenire da “Nuova Opera”).