Il palazzo fu costruito nel 1719 da Giorgio Venini. E’ una costruzione ad “U” con il corpo principale dalla parte del Naviglio, disposto secondo l’antico tracciato stradale. Il palazzo è a tre piani, con le parti terminali di poco aggettanti, raccordate in curva; nella parte centrale si aprono tre ordini di sette finestre con movimentate cornici, interrotte solo dal grande portone centrale a sesto ribassato, e dal sovrastante balcone.
L’ingresso è a T, con l’atrio che sbocca in un portico di tre campate, coperto a passasotto, e aperto verso il cortile. Il portico dà accesso a destra al grande scalone, del quale si conservano i grandi archi sul pianerottolo e al primo piano. Tutta la parte al pianterreno, a sinistra dell’ingresso, è occupato dalla cappella, un’aula unica che ha un accesso diretto in asse dalla strada, da un corridoio che la collega con il portico, e da un locale-sacrestia separato da una transenna in legno dall’aula, ove assistevano alle funzioni i padroni della villa. Alla cappella corrisponde sul tetto un piccolo campanile. Il primo proprietario del palazzo fu Giorgio Venini; appartenne quindi al fratello Francesco, che nel 1750 iniziò i lavori della cappella (dedicata a S. Francesco). Fu quindi dei nipoti Cozzi che nel 1758 fecero costruire il piccolo campanile e completare la cappella nel 1773. Nell’Ottocento divenne proprietà Cavallotti e per passaggi ereditari giunse ad Angelina Cavallotti, coniugata Uboldi. A questa famiglia la villa è rimasta fino alla morte dell’ultima discendente, quando fu acquistata dal marchese De Capitani. Fino al 1980 quando fu ceduta ad un’immobiliare e da qui il complesso del palazzo fu frazionato in vari appartamenti acquistati da privati.
Dal sito del Comune di Gaggiano